procida inventa

opera(a)mare 

nell’ambito del programma culturale
di Procida capitale italiana della cultura 2022

musica


Un programma d’eccezione per coro da opere e canzoni napoletane di ambientazione marina allestito tra le calette, i porticcioli e le case dei pescatori. Il progetto, nato in collaborazione con la Fondazione Teatro di San Carlo, esalta la relazione tra i cantanti e il pubblico, al fine di avvicinare e ingaggiare anche chi non è avvezzo al linguaggio della lirica. L’allestimento si svilupperà negli scenari naturali dei borghi della Chiaiolella e della Corricella, dove platea, palchi e palcoscenico saranno balconi, barche e banchine.


venerdì 3 giugno
Porto della Chiaiolella
ore 20:30

sabato 25 giugno
Marina di Corricella
ore 20:30


*date e orari potranno subire variazioni in relazione alle condizioni meteorologiche

 

info


L’opera lirica tra le imbarcazioni dei pescatori procidani



La partecipazione ai concerti è completamente gratuita

200 posti a a sedere con prenotazione obbligatoria / posti in piedi senza prenotazione


ATTENZIONE
le prenotazioni sono chiuse, abbiamo raggiunto il numero massimo dei posti a sedere disponibili, i prenotati riceveranno email di conferma. in caso di rinuncia verranno contattati i primi registrati in lista di attesa.

 
 

per garantire la maggior partecipazione possibile, chi ha già usufruito del posto a sedere nello spettacolo del 3 giugno, non potrà riservare un ulteriore posto per la data del 25.

 

opera(a)mare

cori da opere e canzoni napoletane
di ambientazione marina

Direttore 
José Luis Basso

Pianoforte 
Vincenzo Caruso

 Coro del Teatro di San Carlo

Un viaggio tra le radici della musica napoletana passando per l'Italia e l'Europa tra il XIX e XX secolo, tra le note che incorniciano le parole di poeti come Bovio, Di Giacomo e D'Annunzio e i canti tradizionali del popolo napoletano e procidano.

 

programma

  • Barcarola
    dall’opera I due Foscari, musica di Giuseppe Verdi, testo di Francesco Maria Piave (1842)

  • Alla fiera di Mastr’Andrea"
    canzone tradizionale, elaborazione di Gaetano Panariello

  • 'A Vucchella”
    canzone napoletana, musica di Francesco Paolo Tosti, testo di Gabriele D’Annunzio, elaborazione per coro e pianoforte di Giuseppe Polese (1907)

  • Marechiare”
    canzone napoletana di Francesco Paolo Tosti, testo di Salvatore Di Giacomo, elaborazione per coro e pianoforte di Giuseppe Polese (1886)

  • Entr'acte et Barcarolle
    dall’opera Les contes d’Hoffmann, musica di Jacques Offenbach, testo di Jules Barbier (1881)

  • La Procidana”
    c
    anto tradizionale dell'isola di Procida, arrangiamento per coro e pianoforte di Vincenzo Caruso

  • Michelemmà”
    canzone napoletana tradizionale, arrangiamento per coro e pianoforte di Vincenzo Caruso

  • “Canto delle lavandaie del Vomero”
    canzone napoletana tradizionale, arrangiamento per coro e pianoforte di Vincenzo Caruso

  • Tarantella di Primavera
    musica di Riccardo Fiorentino, testo di Daniele Ventre per il coro del Teatro di San Carlo (2020)

  • I Gondolieri “Quartettino”
    musica di Gioachino Rossini

  • 'O paese d' 'o sole”
    musica di Vincenzo D’Annibale, testo di Libero Bovio (1925)

  • Torna a Surriento
    musica di Ernesto De Curtis, testo di Gianbattista De Curtis, arrangiamento per coro e pianoforte di Vincenzo Caruso (1894)

  • La Danza “canzoncina
    musica di Gioachino Rossini, testo di carlo Pepoli, elaborazione per coro e pf. di Giuseppe Polese (1835)

  • “Mandulinata a Napule”
    musica di Ernesto Tagliaferri, testo di Ernesto Murolo, arrangiamento per coro di Claudio Riffero (1921)

  • “'O surdato ‘nnammurato”
    musica di Enrico Cannio, testo di Aniello Califano, arrangiamento per coro di Claudio Riffero (1915)

  • “I' te vurria vasà”
    musica di Eduardo Di Capua, testo Vincenzo Russo, trascrizione per coro di Claudio Luongo (1900)

  • Tarantella Napoletana, dall’opera buffa Piedigrotta
    musica di Luigi Ricci, testo di Marco D’Arienzo, arrangiamento per coro e pianoforte di Vincenzo Caruso (1852)

  • 'O sole mio”
    musica di Eduardo Di Capua e Alfredo Mazzucchi, testo di Giovanni Capurro, arrangiamento per coro e pianoforte Vincenzo Caruso (1898)

  • “Funiculì funiculà”
    musica di Luigi Denza, testo di Giuseppe Turco, arrangiamento per coro di Claudio Riffero (1890)

 

José Luis Basso

 

Nato a Buenos Aires e di nazionalità italo-argentina, ha studiato Pianoforte e Direzione d’Orchestra presso l’Università della sua città natale. È stato nominato Maestro del Coro al Teatro Argentino di La Plata dove ha trascorso quattro anni preparando opere liriche e corali. Nel 1989 ha assunto l’incarico di Maestro del Coro al Teatro Colón di Buenos Aires. Nello stesso anno ha diretto il Coro dell’Associazione Wagner di Buenos Aires e nel 1994 è diventato Assistente del celebre Maestro del Coro Romano Gandolfi. Negli anni successivi divenne Maestro del Coro al Teatro di San Carlo di Napoli, innestando in quell’organismo corale un nuovo dinamismo, come dimostrò il notevole consenso con cui furono accolte le sue direzioni del Lohengrin e della Nona Sinfonia di Beethoven.

Passato poi a dirigere il Coro del Maggio Musicale Fiorentino, nel 2003 ha vinto un Grammy Award con quel Coro e il soprano Renée Fleming per l’album Bel Canto. Negli ultimi due decenni ha lavorato al fianco di molti dei più importanti direttori d’orchestra mondiali: Zubin Mehta, Giuseppe Sinopoli, Claudio Abbado, Riccardo Muti, Georges Prêtre, Antonio Pappano, Seiji Ozawa, Wolfgang Sawallisch, Carlo Maria Giulini, Myung‑Whun Chung, Peter Schreier, Bruno Bartoletti, Rafael Frühbeck de Burgos, Semyon Bychkov, Daniel Oren, Valery Gergiev, Stéphane Denève, Jordi Savall, Fabio Luisi, Marc Piollet, Pinchas Steinberg, Michael Boder, Sebastian Weigle, Gerd Albrecht e Josep Pons. Dal 2004 al 2014 è stato Maestro del Coro e Consulente Artistico presso il Gran Teatro del Liceu di Barcellona. Poi dal settembre 2014 al 2021 è stato Maestro del Coro dell’Opéra di Parigi. Dal 2021 è nuovamente Maestro del Coro del Teatro di San Carlo.

 

la procidana

 

Nel 1809 fu rappresentata al Teatro dei Fiorentini La Procidana, un “dramma per musica” il cui libretto era scritto dallo specialista Giuseppe Palomba con la musica di Giuseppe Latilla. Non si conosce nulla su questo compositore, probabilmente un discendente del compositore barese Gaetano Latilla, molto famoso ancora intorno al 1770, ma soprattutto non è sopravvissuta la partitura di quest’unica opera in musica dedicata all’isola di Procida. Abbiamo invece il libretto stampato per l’occasione, che presenta sette personaggi, di cui alcuni parlano in lingua napoletana, secondo un antico uso del Teatro dei Fiorentini. Riportiamo la vicenda in estrema sintesi come omaggio iniziale di questo programma all’isola capitale culturale italiana del 2022. Angelica, “donzella procidana” è destinata in sposa a Don Caspero Annettapuorto, pilota di navi e interprete di più lingue, ma negato per entrambi i mestieri (questo ruolo era interpretato da Carlo Casaccia, esponente di un clan famigliare di cantanti buffi per quasi un secolo a Napoli). La ragazza è però amata dal suo tutore, il Dottor Amfibio Scorticoni, un “medico sciocco”, promesso sposo della sua governante Silvietta, mentre anche Don Caspero ha un’amante segreta, Isabella, che è destinata in sposa ad un capitano di vascello, il capitan Gerundio. L’ultimo personaggio, calibrasso, sembra anticipare l’Elisir d’amore donizettiano perché è presentato come un “ciarlatano, che in Procida si finge barone”), ed anche lui è innamorato di Angelica. Davvero irresistibili sono le gags di Don Caspero quando tenta di parlare le lingue straniere, esattamente come in un’epoca più vicina a noi sarà ripetuto da Totò e Peppino a Milano. come nella migliore tradizione di commedia, tutto si risolve nel finale dove le coppie giuste si sposano (Angelica e il pilota, il dottore con la governante, Isabella col capitano di vascello mentre il ciarlatano, scoperto, è messo in prigione, mentre il coro finale canta: 

Ogni lingua, sempre in festa, 
per un giorno, e settimana, 
dell’allegra Procidana
il bel genio narrerà.

Il programma di questo concerto non poteva che essere ispirato dal mare e dall’idea di popolo di marinai che da sempre caratterizza Procida ancor più delle altre splendide isole sorelle nel Golfo. Innumerevoli sono le opere in musica, non solo italiane, che presentano situazioni marine, come ha dimostrato il bel libro di Salvatore Mazzarella Mare immenso ci separa (Sellerio 2002) che analizza il rapporto tra il melodramma e il mare attraverso centinaia di libretti d’opera. Per simboleggiare questo legame, vitale per un Teatro lirico di una capitale mediterranea come Napoli, il Coro del San Carlo presenta proprio all’inizio la celebre “barcarola” dall’opera di Giuseppe Verdi I due Foscari, ambientato nella città più acquatica d’Italia, a Venezia, alla metà del Quattrocento. Un’altra barcarolle è tratta più avanti dalla spumeggiante opera Di charles Offenbach Les contes d’Hoffmann, mentre del trionfatore dell’opera di primo Ottocento Gioachino Rossini, che era stato per sette anni direttore del Teatro di San carlo prima di trasferirsi in Francia, sono presentate alcune canzoni per coro. Il maggior spazio in questa selezione, e non poteva essere diversamente, è dedicato allo straordinario repertorio della canzone popolare, dagli anonimi più antichi alle canzoni d’autore che si sparsero in tutto il mondo, sempre attraverso la lente del mare: “A Marechiaro”, “Michelemmà”, “‘O paese d’o sole” e tante altre, cui l’esecuzione corale assegna un particolare afflato comunitario, un’intera società unita dal canto. Questo avveniva con le sfrenate esecuzioni di Tarantelle a mare, riprodotte in centinaia di quadri celebri a cominciare da quelli di Peter Fabris, e naturalmente la regina del canto tradizionale dell’Isola, La Procidana, che aveva fatto brillare la stella dell’indimenticabile esecutrice figlia di Procida, Concetta Barra (il cui testimone è stato raccolto dal figlio Peppe, genius loci per eccellenza).  

Dinko Fabris

 
 

opera(a)mare

a cura di
Fondazione Teatro di San Carlo
per Procida Capitale Italiana della Cultura 2022

per informazioni
ticketing@procida2022.com

Fondazione Teatro di San Carlo

Il Teatro di San Carlo fu costruito nel 1737 per volontà del Re Carlo III di Borbone; in quanto prestigioso monumento di rilevanza mondiale di indiscutibile valore e pregio storico-artistico, parte del Patrimonio Mondiale UNESCO, lega la sua notorietà all’opera lirica ed alla musica, o più in generale alla sua storica attitudine a produrre ‘spettacolo’. La Fondazione Teatro di San Carlo, il cui impegno mira alla salvaguardia e alla conservazione di un patrimonio produttivo, musicale, storico artistico che non ha eguali al mondo, opera al fine di muovere passi decisivi in direzione della diffusione della cultura musicale.

 

 

ATTENZIONE
è possibile prenotare gli ultimi posti disponibili per il concerto del 25 giugno.
raggiunto il numero il modulo verrà disattivato.


per garantire la maggior partecipazione possibile, chi ha già usufruito del posto a sedere nello spettacolo del 3 giugno, non potrà riservare un ulteriore posto per la data del 25.

 
 

la prenotazione è attiva


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