procida innova

esercizi sul
— futuro 

nell’ambito del programma culturale
di Procida capitale italiana della cultura 2022

comunità e innovazione


Dialoghi su contemporaneità e antropocene

La singolarità della condizione insulare ispira sei incontri con personalità del mondo scientifico e culturale il 22 di ogni mese, dando vita a una riflessione che da diverse angolature attraversa il tema dei confini, con l’obiettivo di tratteggiare un futuro in cui questa parola non sia più sinonimo di barriera. Procida si presenta come un laboratorio dove tutti i confini sono liquidi e si aprono nuove strade per ripensare uno dei concetti che hanno segnato in maniera determinante la contemporaneità.


Lo spazio, la natura, il mondo digitale, il viaggio: ognuno di questi ambienti si confronta con un confine, e ognuno ha messo in atto dispositivi di collaborazione, superamento e trasformazione.

A partire dallo Spazio, dove le conoscenze umane si fermano sul ciglio dei buchi neri e l’orizzonte degli eventi è la frontiera di una dimensione che risucchia totalmente luce e la possibilità di osservare con gli strumenti della scienza tradizionale. Qual è allora l’istinto che porta gli scienziati a oltrepassare quel limite, e dove può spingerci a guardare?

Dai territori estremi, dai confini più lontani della Terra fino alle frontiere in cui si incontrano ecosistemi diversi, la natura è capace di svelare i segreti della propria resilienza, l’importanza dei sistemi cooperativi e i limiti dell’antropocene. Cosa possiamo imparare da questo osservatorio per uscire dal loop autodistruttivo in cui siamo incastrati?  

Cambiare passo significa anche riposizionare il nostro rapporto con la natura, con l’abitare, con il viaggio, al di fuori delle logiche del consumo, riportandolo al centro una riflessione sulle nostre interazione con gli altri, con lo spazio che abbiamo intorno e con quello che vorremmo esplorare: a cominciare dal disegno delle nostre città e da come questo influenza il nostro concetto di mobilità al loro interno e al loro esterno. Sviluppando una riflessione su come le tecnologie e il digitale possano accompagnare un processo di trasformazione sociale basato su un nuovo umanesimo.

 

info


Incontri e riflessioni sulle molteplici contraddizioni della contemporaneità


a cura di
Innovation Village
per Procida Capitale Italiana della Cultura 2022

per informazioni
ticketing@procida2022.com


La partecipazione agli incontri è completamente gratuita



19 novembre

L'età della tecnica
L’uomo, la tecnica e le sorti della Terra

procida
cinema procida hall
ore 17,30


Umberto Galimberti
filosofo, accademico e psicoanalista

Quale ruolo gioca la tecnica nei confronti della condizione dell’uomo di inizio millennio? Quali le conseguenze del predominio delle tecnologie per le sorti del pianeta?

A parlarne, durante il suo intervento in programma per il 19 Novembre, sarà il prof. Umberto Galimberti. “L’uomo nell’età della tecnica e il futuro del pianeta ” sarà il titolo dell’ultimo incontro di “Esercizi sul Futuro” che chiude l’intera rassegna di eventi promossi da “Procida Capitale Italiana della Cultura 2022” dedicati all’indagine di scenari e orizzonti di un futuro post antropocene. Il viaggio che affronteremo con la guida del prof. Galimberti parte dalla descrizione della condizione dell’uomo in un’era dominata dalle tecniche e proseguire sulla riflessione di quanto la dimensione emotiva dell’essere umano- il suo riconoscimento e la sua cura- possa rappresentare uno spazio dove coltivare una consapevolezza capace di produrre scelte coerenti alla costruzione di un domani migliore. Ancora una volta il pretesto dell’Esercizio è il modo che abbiamo scelto per allenarci all’idea che il futuro sia non solo il frutto delle azioni dell’oggi, ma anche  una dimensione che ha bisogno di una continua pratica.


 
  • è stato professore ordinario di antropologia culturale, filosofia della storia, psicologia generale e psicologia dinamica all’Università Cà Foscari di Venezia. Dal 1985 è membro ordinario dell'International Association of Analytical Psychology.

    Ha collaborato con Il Sole 24 Ore dal 1986 al 1995, e dal 1995 a oggi collabora con La Repubblica. Tra le sue pubblicazioni più significative, tutte edite da Feltrinelli.

    È inoltre autore unico del Nuovo dizionario di psicologia, psichiatria, psicoanalisi, neuroscienze (2018).

    È in corso di ripubblicazione nell’Universale Economica Feltrinelli l’intera sua opera, di cui alcuni volumi sono tradotti in francese, tedesco, olandese, spagnolo, portoghese, sloveno, ceco, serbo, russo, greco, giapponese, cinese, arabo.


22 ottobre

Uno scomodo equilibrio

procida
sala consiliare comune di procida
ore 17,30


Mario Tozzi
primo ricercatore CNR e divulgatore scientifico

Temperature miti in Antartide, il deserto che avanza, improvvisi cambiamenti climatici che devastano paesaggi e abitudini di vita, un tasso di perdita delle specie decuplicato rispetto al ritmo naturale: siamo nel mezzo della sesta estinzione di massa del nostro Pianeta, quella dell’Antropocene?

È possibile per l’uomo recuperare ai danni che ha causato sull’ambiente in un lasso di tempo estremamente breve?

L’era moderna ha scelto l’uomo vitruviano come bandiera del progresso, costruendo la propria idea di futuro sulla celebrazione della centralità dell’uomo sul pianeta. Eppure la recente Pandemia ha svelato la supremazia dei microrganismi sulla Terra e la loro straordinaria capacità di indirizzare la Storia.

Siamo oggi di fronte alla sfida di dover trovare un equilibrio in un ecosistema sempre più squilibrato.


 
  • Roma, 1959. Curioso. Laureato illustre La Sapienza, PhD in Geologia, Primo Ricercatore CNR, Presidente Parco Appia Antica, Cavaliere della Repubblica. Divulgatore e conduttore RAI dal 1996. Saggista, editorialista La Stampa. Consigliere TCI e WWF. Racconta storie della Terra in monologhi e spettacoli dal vivo con cantautori e attori.

 


22 settembre

Confini mediterranei
Storie di rotte e approdi

procida
piazza marina grande
ore 17,30


Simone Perotti
Scrittore e marinaio

Valerio Cataldi
Giornalista

Mare in mezzo alle terre, il Mediterraneo è per vocazione e storia un intreccio di rotte, di scambi e di migrazioni, tanto da poter legittimamente parlare di una comune cultura mediterranea, dove “non esistono linguaggi diversi, ma un solo linguaggio, che di tutti si compone”.

Il Mediterraneo è Uno e Altro al tempo stesso, fornendoci una lente caleidoscopica per una rilettura delle nostre vite e dei nostri sistemi concettuali, sociali e valoriali. Il tempo, l’abitare, la mescolanza culturale sono alcuni dei temi che – letti da una prospettiva mediterranea – potrebbero costruire un sistema alternativo a dimensioni di vita che sempre più si stanno sgretolando sotto la pressione dell’iperproduttività e dell’individualità.

Ma il Mediterraneo dei nostri giorni è anche uno specchio delle diseguaglianze globali; uno spazio di attraversamento per chi è in fuga da conflitti o in cerca di un futuro da poter auto-determinare; un libro della memoria che custodisce e a volte restituisce le storie di bambini e di intere famiglie annegate nella traversata per cambiare i propri destini.

Due punti di osservazione su rotte che si incrociano nel Mediterraneo: chi si allontana dalle sponde dell’Europa del benessere, e chi ci è diretto. Al centro c’è il futuro del Mediterraneo come spazio di un’identità alternativa, multiforme e inclusiva.


  • Dopo quasi vent'anni di lavoro nel settore della comunicazione ha lasciato tutto per dedicarsi a scrivere e navigare. È autore del primo libro che ha portato in Italia il fenomeno del “downshifting”, e oggi vive con sua moglie su un’isola del Peloponneso, adottando una filosofia di autoproduzione e di riduzione dei consumi.

    Nel 2014 ha lanciato il progetto “Mediterranea”, un’imbarcazione a vela di 17 metri che da allora naviga tra Europa, Asia e Africa seguendo il periplo del Mar Mediterraneo, Mar Nero e Mar Rosso settentrionale con obiettivi di ricerca nautica, culturale e scientifica. Tra i suoi libri “Rapsodia Mediterranea”, “L’altra via”, “Atlante delle isole del Mediterraneo”.

  • Inviato speciale della Rai, è caporedattore della redazione Inchieste di Rainews, per cui cura il programma Spotlight.

    Negli ultimi dieci anni ha percorso le rotte dei migranti sui confini d'Europa dal Marocco ai Balcani, realizzando reportage e documentari che hanno vinto prestigiosi premi internazionali, tra cui il Premio speciale Franco Giustolisi per la sua inchiesta sul narcotraffico, tema al centro anche del suo libro “Narcotica. Lungo le rotte della morte”; il premio Ilaria Alpi per i reportage “Pazzi criminali”, “Docce antiscabbia”, “La neve, la prima volta”; il Premio Lucchetta per “Bambini con la pistola” e “Io sono Aziz”.

    E’ curatore della mostra multimediale “Bambini, storie di viaggio e di speranza” realizzata con Unicef e Rai, e della mostra “Verso il Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo" inaugurata a Lampedusa nel 2016; e autore di libri

    Presiede l’Associazione Carta di Roma per una informazione corretta sui temi dell’immigrazione.

 

22 luglio

Visioni polari
Antartide metafora del mondo contemporaneo

procida
casale principe umberto
ore 21,00


Chiara Montanari
Capo spedizione in Antartide

Il mondo contemporaneo sta diventando sempre più interconnesso, imprevedibile, e competitivo. L’Antartide è una metafora valida per comprenderne alcuni aspetti: un ambiente estremo che ci propone molteplici sfide e che non lascia molto spazio per commettere errori.

Più diventano complessi i sistemi che abitiamo e che pratichiamo – città, territori e ambienti di lavoro – più si afferma l’urgenza di dover prendere decisioni “sagge” nella scarsità e nell’incompletezza delle informazioni. Bisogna minimizzare i rischi, usare le sole risorse a disposizione e imparare ad adattarsi velocemente a cambiamenti repentini ed inaspettati. E bisogna imparare a farlo insieme a un team, con una leadership che diventa sempre più liquida, con gruppi dislocati nello spazio e sempre più multidisciplinari.

Il mondo attuale è davvero molto simile all'Antartide. Le persone che lavorano abitualmente nelle spedizioni polari sono costrette a imparare velocemente come produrre performances eccellenti in poco tempo, in condizioni difficili e con risorse molto limitate.

Imparare a reagire creativamente alle situazioni impreviste è un talento sempre più indispensabile.  

L’Antarctic Mindset è una proposta per imparare ad abitare, valorizzare e sviluppare questi talenti. L'approccio antartico è infatti un percorso per imparare ad accettare le sfide e agire con creatività nel flusso del cambiamento.


 
  • Ingegnere, è stata la prima italiana a capo di una spedizione in Antartide. Ha un'esperienza ultradecennale nella gestione di missioni polari internazionali nelle basi più remote del nostro Pianeta. Oltre alle esperienze polari ha assunto diversi ruoli di gestione nei settori sostenibilità, innovazione e startup digitale. È diventata un'esperta nella gestione di progetti complessi in situazioni di rapido cambiamento. Nel 2018 ha fondato Complexity Aware per le aziende interessate a risvegliare il cosiddetto Antarctic Mindset, ovvero la capacità di creare prosperando anche nell’incertezza, proponendo un metodo ideato insieme al filosofo della scienza Gianluca Bocchi. Nel 2015 ha pubblicato "Cronache dai ghiacci, 90 giorni in Antartide" (Mondadori) dove propone l'ambiente estremo come metafora del mondo contemporaneo. È consulente, coach, e TEDx speaker. Nel 2014 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro per l’impegno nell’innovazione ed è stata inserita da Startup Italia tra le 150 donne che “contribuiscono in modo significativo all’innovazione del nostro paese”



22 giugno

In principio era la ruota
Il futuro della mobilità e i mutamenti in corso nella morfologia delle città di oggi.

procida
piazza marina grande
Chiesa SS Maria della Pietà
ore 18:00


Jeffrey Schnapp
professore all’Università di Harvard, figura di riferimento nel campo delle digital humanities

Le città automobilistiche continueranno ad essere l’unico paradigma possibile di mobilità?

Per rispondere a questa domanda, Jeffrey Schnapp insieme a un team multidisciplinare di Piaggio Fast Forward a Boston ha messo sotto la lente d’ingrandimento i mutamenti in corso nella morfologia delle città di oggi, osservando alcuni fenomeni che vanno esattamente in direzione contraria agli assunti tradizionali dell’industria automobilistica.

La rinascita del ciclismo e della pedonalità, la comparsa della micromobilità, la progressiva riduzione dell'accesso di veicoli a motore ai centri urbani, la diffusione e l’estensione delle zone a traffico limitato: tutto va nella direzione della cosiddetta “città dei quindici minuti”. 

Questa osservazione apre nuovi interrogativi e nuove sfide: quali soluzioni di mobilità potranno coadiuvare la città pedonale del futuro, per non parlare della sostenibilità ambientale? In che modo tali soluzioni possono contribuire allo sviluppo di città in cui si possa aspirare veramente a vivere? Come sostenere le esigenze di benessere degli anziani, che oggi rappresentano una fascia di popolazione destinata ancora ad aumentare nelle economie avanzate? 

La risposta sviluppata con Piaggio Fast Forward è una nuova categoria di prodotti: Gita e Gita mini, dei robot-trasportatori follow-me in grado di interagire in modo semplice e intuitivo con i movimenti dell'utente e non solo, e di interpretare la complessità del mondo pedonale in tempo reale.

con il supporto di
Consolato Generale degli Stati Uniti d'America, Napoli

 

22 maggio

L’istinto del limite
Cosa ci dicono i buchi neri
sull’Universo e su noi stessi

procida
piazza dei martiri
ore 17:30
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Mariafelicia De Laurentis
astrofisica, Deputy Project Scientist di Event Horizon Telescope

Al centro della Via Lattea, a 27mila anni luce dalla Terra, c’è un buco nero che da oggi ha un “volto”: il 12 maggio sono state mostrate al mondo le prime immagini di Sagittarius A*, fotografato dalla rete di telescopi del progetto internazionale Event Horizon Telescope, rivelando già alcune fondamentali informazioni sul nostro Universo.

Si tratta della prima immagine di un buco nero supermassiccio nella nostra galassia, ed è il frutto del lavoro di più di 300 ricercatori di 80 istituti in tutto il mondo che insieme formano la Collaborazione EHT, con otto radiotelescopi posizionati in punti strategici del globo per riuscire a fotografare un corpo celeste con una massa 4 milioni di volte più grande del nostro sole. Un’operazione che anche dal punto di vista tecnologico ha dell’incredibile: è come se dalla torre di Belem a Lisbona fosse stata scattata la foto di una ciliegia su un albero al centro di Central Park.

Fino ad ora le conoscenze sui buchi neri si basavano su simulazioni costruite sulla teoria della relatività di Albert Einstein. Oggi queste sensazionali immagini dicono che Einstein aveva ragione, e aprono le porte a nuove scoperte sulla gravità e a una vera e propria scienza sui buchi neri supermassicci e sul loro ruolo nell'evoluzione dell'universo.

Ma i buchi neri sono anche la metafora di tutto quello che ancora non conosciamo: l’orizzonte degli eventi - il limite dei buchi neri - è anche il confine oltre il quale si spinge l’immaginazione nello sforzo di diventare conoscenza. È la porta di accesso a una regione con leggi attualmente sconosciute, dove la curvatura dello spazio-tempo tende all’infinito, in un moto vorticoso che arriva a risucchiare finanche la luce.

Ce ne parlerà l’astrofisica Maria Felicia De Laurentis, docente della Federico II e ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Napoli, che è membro del Consiglio Scientifico e coordinatrice del gruppo di Gravitational Physics del progetto EHT oltre che Deputy Project Scientist, insieme ad Amleto Picerno Ceraso (Ceo Medaarch e Presidente Tec-Up) e Francesca Cocco (Program Manager Innovation Village).


 
  • Professore astronomia e astrofisica presso l’Università di Napoli “Federico II” e ricercatore associato associata all'INFN con incarico di Ricerca presso l’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) Sez. di Napoli.  

    È stata Professore in fisica teorica presso Tomsk State Pedagogical University (Russia) e visiting professor presso Institut für Theoretische Physik, Goethe-University, Frankfurt, Germany dove ha iniziato a far parte del progetto Black Hole Cam (BHCam) ed Event Horizon Telescope (EHT) di cui è Deputy Project Scientist, parte del Consiglio Scientifico e coordinatrice del gruppo che si occupa dei Test di Gravità. Dottorato di ricerca al Politecnico di Torino, Laurea in Fisica all’Università di Napoli Federico II.  Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti tra cui alcuni più importanti come la medaglia Einstein 2020 e il Breakthrough Prize in Fundamental Physics per la prima immagine di un buco nero. Ha al suo attivo più di 250 pubblicazioni su riviste scientifiche con peer review. L’attivitá scientifica é incentrata fondamentalmente sull’astrofisica relativistica e fisica della Gravitazione nei loro aspetti teorici e fenomenologici.

 
 


 

esercizi sul futuro

a cura di
Innovation Village
per Procida Capitale Italiana della Cultura 2022

per informazioni
ticketing@procida2022.com

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Innovation Village è un circuito di manifestazioni ideato e realizzato dalla società KforB, e da 7 anni connette l’ecosistema meridionale dell’innovazione promuovendo la conoscenza dell’innovazione e il trasferimento delle soluzioni tecnologiche dal mondo della ricerca alle imprese.

 

 

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